Rimettendo a posto fotografie, quaderni, ricordini vari dei miei genitori, ho trovato un biglietto che teneva riposto in un libriccino mia mamma Lorena. E’ una considerazione sull’incontro di una madre con la nascita di un figlio “non del tutto perfetto” (lo scritto si intitola Perchè proprio a lei? di Erna Bomeck, 1990 e penso che in certi momenti le abbia dato conforto. Chissà che non me l’abbia fatto trovare proprio ora che stiamo lavorando alla Fondazione Macinaia!) Stefano De Martin
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“A questa mamma darò un bambino portatore di handicap” dice Dio. E l’angelo chiede: “Perché proprio a lei o Signore? E’ così felice!”. “Proprio per questo” risponde Dio sorridendo, “posso io forse donare un bambino con handicap a una mamma che non conosce il sorriso? Questo sarebbe crudele!”.
“Ma avrà la pazienza necessaria?” chiede l’angelo. “Io non voglio che abbia troppa pazienza altrimenti annegherebbe in un mare di autocommiserazione e di disperazione. Quando il trauma iniziale e la rabbia saranno passate ce la farà a meraviglia. Oggi l’ho osservata bene. Possiede il senso dell’autosufficienza e dell’indipendenza. Il bambino che io le donerò vivrà in un mondo tutto suo. E lei dovrà costringerlo a vivere nel suo mondo e tutto questo non sarà facile”.
“Ma Signore, per quanto ne so io, lei non crede in Te”. Dio sorride. “Questo non ha importanza, ci penserò io a mettere in ordine anche questo. No, non ho dubbi, è perfettamente adatta per affrontare questi problemi. Ha abbastanza egoismo in sè”. L’angelo affannosamente cerca aria. “Egoismo? ma è un valore?“. Dio con il capo fa un cenno e acconsente. “Se non si potrà staccare dal suo bambino, non riuscirà a sopportare tutto questo. Questa è la donna a cui io regalerò un bambino non del tutto perfetto. Non prenderà mai nessuna parola come una cosa logica, mai un passo sarà per lei una cosa di tutti i giorni. E quando il suo bambino per la prima volta le dirà MAMMA, allora capirà che sta vivendo un miracolo”.