Non credo ci sia cosa più importante oggi della salvaguardia della biodiversità umana, minacciata continuamente da una società che tende al controllo e alla omologazione. Spetta a ognuno di noi decidere da che parte stare. Sostenere la biodiversità umana significa sostanzialmente conoscere e apprezzare chi è differente da noi. Chi ha un’altra idea, un’altra storia, un’altra cultura. La biodiversità umana dovrebbe essere coltivata soprattutto a scuola, dove in realtà è poco praticata. I licei ricevono quasi esclusivamente storie di bambini e ragazzi fortunati, gli istituti professionali solo storie difficili. È un fatto grave, che crea separazione e alimenta le disuguaglianze sociali. Un fatto che interroga tutti noi educatori e ci mette di fronte alle nostre responsabilità.
Se vogliamo andare in un’altra direzione, esiste un’ unica strada possibile. Mettere in campo la scuola di tutti, nella quale ognuno possa sentirsi libero e accolto. Ma questo può avvenire solo se riconosciamo che tutte le storie umane sono ugualmente interessanti, che tutte meritano lo stesso rispetto, che tutte hanno lo stesso valore. E che tutti siamo allo stesso tempo talentuosi e problematici. Se non partiamo da qui, non riusciremo a creare contesti educativi davvero democratici. “Cambiare il mondo senza prendere il potere” suggerisce un famoso libro. La biodiversità umana ci indica una possibilità di farlo. A cominciare dalle scuole.
Ludovico Arte, dirigente scolastico