Stamani arrivo al mare più tardi del solito e là, su quel lembo di spiaggia, c’è vita che ribolle, tanta vita: ombrelloni colorati aperti, teli sulla sabbia, sedie e tanti umani, piccoli e piccolissimi, più grandi e ancora più grandi, ciuffi abbondanti e trecce e code maliziose, qua e là capelli perduti e mai più ritrovati. Mani tenere sbriciolano la sabbia con le dita, due grandi occhi azzurri seguono i granelli che cadono, e poi le mani ricominciano. La mamma guarda e sorride alla bimba, “brava!” le dice, tenendo in braccio una bimba più piccola. Le mamme si raccontano a piccoli gruppi, e forse si dicono “che bello, siamo arrivati, siamo insieme!” i bimbi corrono, le voci si mescolano le risate squillano. Forse sono i corpi che ridono, si, sono i corpi! Tutti interi, nei costumi colorati, bocche piedi capelli mani braccia e occhi: ma sono gli occhi a ridere più forte; se ne incontri lo sguardo, ti entrano dentro, giù fino in fondo dove splende da sempre e per sempre il tuo lumino interiore, e ti senti bene! Si, costumi colorati, ognuno porta il suo: i bambini con gli slip, abbondanti costumi per i ragazzi e gli adulti, costumi di pudore per tante ragazze, per altre la libertà di mostrare il possibile della loro giovinezza. Corpi, persone, insieme! E’ una festa? Certamente è una festa! E poi c’è il mare, il mare che ribolle: una ciambella enorme, uno squalo grigio che guarda in cagnesco un coccodrillo verde, e bambine e bambini a cavallo e voci e grida e ancora risate. E i grandi? I grandi giocano con loro, mescolati, bambini anche loro. E tutto ribolle! A un certo punto sembra che il mare sussurri ansimando qualcosa: “Aiuto Aiuto! Un momento di quiete per favore!” Ma dai mare! tutti i giorni sei camminato da piedi, da corpi che lentamente vanno su e giù, su e giù, la ginnastica per la circolazione per la cellulite, ma che lagna, che lagna! Bella quest’acqua torbida sbattuta da sangue vivo, bella, non credi mare? Non vedi quanto sono felici? Non senti questi respiri di amicizie di affetti che ti rendono più denso, più saporito? Si che li senti, li senti! E non sussurri più, ti arrendi, è bello arrendersi talvolta, non credi mare? Sulla spiaggia c’è anche Lucia, ha il suo spazio, tutto per sé. Lucia è in piedi, eretta, magra, ha una maglietta e pantaloncini al ginocchio, i capelli grigi, corti, guarda in basso, di traverso, e dondola. Lucia dondola avanti e indietro, sempre, dondola; dalla bocca ogni tanto escono parole, sono le sue parole, solo sue. La sabbia dove Lucia poggia i piedi si sente orgogliosa, privilegiata di accoglierli. Ogni tanto qualcuno si avvicina a Lucia, magari le parla, oppure prova a toglierle i sandali e le dice “andiamo, vieni a farti accarezzare dall’acqua!” Ma Lucia dice di no, sempre, con le sue parole. Ma una volta ha detto sì, si! e ha sorriso! Lucia che dondola è molto amata, da tutti, grandi e piccini. Torno verso casa, mi sento nutrito, tanto, ma tanto tanto. La gioia fa miracoli.
Umberto Benedetti, attivista sociale